Giorno 6: Pau – Pamplona

A proposito del clima atlantico, la sorpresa del mattino è un cielo plumbeo che minaccia pioggia da un momento all’altro. In realtà la minaccia non si concretizza mai, e così si possono affrontare i Pirenei senza pensieri, se non una luce un po’ così per le foto.

Il lato francese richiama davvero la Baviera: alture tondeggianti, boschi, prati di un verde brillantissimo e perfino le nuvole basse e la leggera foschia… e anche dal punto di vista della guida è una meraviglia, con dolci saliscendi e tornanti morbidi. La zona è piena di vecchi borghi, ognuno con la sua attrattiva… qua un vecchio castello, là una fiera di formaggi locali, a Oloron perfino una cattedrale patrimonio Unesco. Peccato non potersi fermare ovunque, ma faccio del mio meglio… e così senza quasi rendersene conto (e nonostante un valico chiuso causa Covid), arrivo in Spagna e… nel nulla, visto che il passo è inghiottito da una nuvola bassa e non si vede a un metro!

Poco male, è un attimo, al di là il sole brilla fortissimo e i panorami sono improvvisamente quelli tipici spagnoli: macchia rada, cespugli, e terra bruciata dal sole. La strada è ormai (letteralmente) in discesa e in un attimo arrivo a Pamplona. Una visita notturna al centro storico (a tratti un po’ malmesso ma molto caratteristico) mi rivela che si tratta di una vivacissima città universitaria, invasa da migliaia di ragazzi.
Per fortuna che il mio hotel è fuori dal centro…qua di dormire non se ne parla proprio. 🙂

I pirenei: panorama dal lato francese
I pirenei: panorama dal lato spagnolo
La cattedrale di Oloron (dettaglio)
La vivacissima Pamplona

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