Giorno 6: Roma – Deruta

Il programma di oggi prevede molta moto e poche foto; l’obiettivo è infatti passare su alcune delle più belle (e impegnative) strade appenniniche, tra la zona del reatino e Perugia.

E siccome servono energie, dopo un’abbondante colazione, meglio passare per un ultima volta alla bottega trappista, per una Scala Coeli fresca 😉 da degustare con tutta calma, prima di affrontare il G.R.A. e lasciare la città eterna.
Man mano che dai colli romani si va verso l’Abruzzo, il panorama cambia drasticamente, da basse colline fino a vera e propria montagna, con tornanti e passaggi decisamente più impegnativi. Dopo una breve sosta ad Antrodoco (“umbelicus italie” o così pare 🙂 ) raggiungo Amatrice “casualmente” a ora di pranzo. 🙂 Risultato: bis di Amatriciana e Gricia, piattone di arrosticini di agnello e birra artigianale del posto… sempre per accumulare energie, si intende.
Non che in effetti non servano. Da lì, si punta su Arquata del Tronto, da cui partono due percorsi meravigliosi: la breve ma dura salita alla Forca di Presta, verso Castelluccio di Norcia, con i suoi spazi immensi e il paesaggio quasi alieno, e la SS685 delle tre valli umbre fino ad Acquasparta, un lungo ghirigoro di bassa montagna e fondovalle che attraversa Norcia, in un territorio stupendo tra il Parco del Gran Sasso e quello dei Monti Sibillini.
Paesaggisticamente pura poesia , e puro divertimento di guida… ma è difficile parlare di divertimento, come è difficile togliersi di dosso il groppo alla gola che resta passando per Accumoli, Arquata, Piedilama, e tutti i paesi brutalmente spazzati via dal terremoto. Le “zone rosse”, e gli enormi mucchi di macerie dove prima c’erano case, hotel, chiese, richiamano vive alla memoria le immagini di Gemona e Venzone. Offre un po’ di speranza, però, il notevole giro di turisti (tantissimi motociclisti) che animano i borghi e comprano dai prefabbricati dove si sono trasferiti ristoratori e negozianti, che cercano faticosamente di rimettersi in piedi.
Dopo centinaia di km di salite, discese, e tornanti, allungo ancora un po’ verso nord, ormai in rientro, e mi fermo a Deruta, capitale delle ceramiche e maioliche umbre. Domani sarà probabilmente l’ultimo borgo da visitare prima di imboccare la strada del ritorno.
Km: 372 (faticosissimi)

Antrodoco…

… ombelico d’Italia (eh, beh!)

Il punto più alto quest’anno

Gli incredibili spazi della piana di Castelluccio di Norcia

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